Il metabolismo
Al termine dei processi di digestione a assorbimento ,il nostro organismo ha aquisito i nutrienti che gli servono; questo POOL METABOLICO che comprende anche le sostanze che l’organismo produce incessantemente, fornisce alle cellule il necesario per compiere le specifiche funzioni .Ogni volta che si introducono nutrienti, si << turba >> in qualche modo l’equilibrio che regna tra i vari componenti del pool metabolico (detto OMEOSTASI), equilibrio che l’organismo cerca sempre di ricostituire. L’invio alle cellule della quantità di nutrienti che è loro necessaria avviene attraverso segnali del sistema nervoso e sostanze emesse dalle ghiandole endocrine: si può paragonare questo sistema di coordinamento delle attività metaboliche dell’organismo a una regolazione del traffico attraverso segnali codificati. Se, ad esempio, il musculo è sottoposto a uno sforzo violento e di breve durata richiederà glucosio, mentre nel lavoro di lunga durata attinge energia prevalentemente dagli acidi grassi.
Quando mangiamo facciamo rifornimento di energia; quella degli alimenti però, per essere utilizzata
da tutte le cellule del nostro corpo deve essere trasformata in una molecola di ATP (adenosintrifosfato). Questa molecola è stata paragonata a << una moneta a libero corso che si
può spendere per pagare qualsiasi tipo di lavoro biologico >>, quello chimico per costruire
nuove molecole; quello meccanico, ad esempio la contrazione dei muscoli; quello di transporto, ad esempio dell’ impulso nervoso. Ogni volta che si fa lavoro biologico avviene una trasformazione energetica, con contemporanea perdita di parte di energia sotto forma di calore come nella sudorazione. Consideriamo l’ attività fisica: ovviamente, tra una passeggiata a piedi nei boschi e una gara di nuoto esistono differenze di consumo energetico notevoli, non solo quantitativo ma anche qualitativo. A seconda infatti del tipo di sport praticato, la fonte energetica e il << carburante >> utilizzato variano: a ogni contrazione muscolare, infatti, si attinge alle molecole di ATP e di fosfocreatina (CP) che vanno continuamente riformate e sintetizzate .Ciò avviene in processi aerobici e anaerobici.
Nel METABOLISMO AEROBICO l’organismo utilizza l’ossigeno atmosferico per bruciare i nutrienti: la qualita’ di energia prodotta dipende sia dalla qualita’ e quantità dei nutrienti introdotti con la dieta, sia dalla quantità di ossigeno distribuito dall’apparato respiratorio e dal sistema sanguigno; in questo caso il << carburante >> è costituito dal glicogeno che sta nei musculi e dagli acidi grassi che il sangue trasporta prelevandoli dai tessuti adiposi.
Le reazioni ANAROBICHE avvengono invece in assenza di ossigeno: l’unico carburante sono gli zuccheri, che hanno però un rendimento minore rispetto al processo aerobico e bruciando lasciano una scoria, l’acido lattico, che richiede energia per essere eliminata e il cui accumulo può causare crampi muscolari.
In tutte le attività dove l’apporto di ossigeno è regolare e sufficiente l’energia muscolare proviene dunque da processi aerobici; quando però si richiede uno sforzo intenso e brevissimo il nostro corpo attinge alle riserve di ATP e CP. A seconda del dispendio energetico e del metabolismo impiegato le ATTIVITA’ SPORTIVE vengono classificate in sei categorie. Gli sportivi dovranno quindi adeguare il fabbisogno calorico e il livello minimo di carboidrati, grassi e proteine al tipo di sforzo musculare, alla sua intensità, alla durata dell’ attività, alle condizioni climatiche esterne, al peso coporeo, alla massa adiposa, alla forma psico-fisica.