Aumentare gli acidi grassi monoinsaturi
Una delle domande fondamentali che ci si pone arrivati oltre la soglia dei cinquant’anni è sicuramente: sarò anch’io tra coloro che soffrono delle cosiddette <<malattie del benessere>>? Potrò fare qualcosa per evitarle? Dal quel momento in poi ci si sottopone a esami del sangue, elettrocardiogrammi, visite mediche; si parla con gli amici di <<trigliceridi >> e << colesterolo >> problemi di cui non ci si era mai occupati prima. Ma tutto ciò serve a qualcosa, oltre a renderci ipocondriaci?
Esistono, delle evidenze scientifiche che una corretta alimentazione nella vita adulta possa prevenire alcune delle malattie principali della terza età.
Tutti gli studi effettuati in proposito concordano nell’indicare nella ipercolesterolemia (aumento dei livelli di colesterolo nel sangue) uno dei fattori di rischio principali dell’arteriosclerosi.
I livelli di colesterolo plasmatico dipendono da diversi fattori più o meno noti; la dieta, tuttavia, gioca un ruolo certamente importante, è dimostrato come una dieta ricca di colesterolo plasmatico, mentre la modifica delle abitudini alimentari, vale a dire la diminuzione del consumo di prodotti di origine animale (ricchi di colesterolo e acidi grassi saturi) e l’ aumento di quello di prodotti di origine vegetale (ricchi di acidi grassi insaturi) provoca una diminuzione dei valori medi di colesterolemia e una drastica diminuzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari.
Quale deve essere, allora, il consumo di grassi nella terza èta? Benchè negli anziani il fabbisogno calorico sia ridotto rispetto all’età giovane e adulta, in una dieta bilanciata il 30% – 35% degli alimenti assunti deve essere costituito da grassi; di questi almeno la metà dovrebbe essere rappresentata da acidi grassi mono o polinsaturi (di origine vegetale). Gli effetti negativi di una dieta troppo ricca in grassi saturi di cui si è detto in precedenza sono riscontrabili anche in età geriatrica.
Che consigli dare, dunque, agli anziani?
Chi giunge all’età della pensione in buone condizioni fisiche ha, nel nostro Paese, una aspettativa di vita di parecchi anni.
Attenersi a una dieta a più elevato contenuto di grassi di origine vegetale è certo una delle indicazioni tra le più semplici e, tutto sommato, piacevoli per vivere meglio e più a lungo .
Ricordavo prima che la vita media degli italiani è relativamente lunga anche paragonata ad altri paesi della civiltà del benessere.
Tutti sappiamo come sia complesso, e spesso controproducente, modificare le abitudini di una persona molto anziana, tanto più che gli effetti benefici di un cambiamento nella dieta si vedrebbero a distanza di anni.
Il consiglio è quindi di mantenere le abitudini acquisite nel corso della vita giovane/ adulta. Gli italiani hanno la fortuna di vivere in un Paese in cui predomina da sempre la cultura dell’olio extravergine d’oliva, per cui l’abitudine coincide spesso con le più corrette prescrizioni dietetiche.